Le banche custodiscono e maneggiano i nostri soldi ma quasi mai ci forniscono in merito tutte le informazioni che vorremmo avere. Per questo la legge impone a tutte le banche di fornire ai consumatori un minimo di dati e informazioni sui servizi offerti. Naturalmente anche se le banche rispettassero in pieno questa legge e fossero davvero trasparenti, ciò non garantirebbe al cliente delle condizioni migliori.
In tutti i locali aperti al pubblico devono comparire avvisi sintetici (cartelloni grandi almeno 70×100 cm, di facile identificazione e lettura) che informino sulle condizioni praticate.
Le banche non possono inserire nei contratti clausole che prevedano tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti rispetto a quelli pubblicizzati.
In mancanza di informazioni circa i costi (non i tassi), nulla è dovuto.
Oltre agli avvisi sintetici, le banche devono mettere a disposizione dei clienti fogli analitici con informazioni dettagliate. Questi devono essere asportabili, anche in forma di fotocopia, per permettere al consumatore di leggerli con calma a casa. La banca può anche stamparli al momento della richiesta. I fogli non devono necessariamente essere “visibili”: possono anche essere custoditi in un cassetto, l’importante è che vengano forniti al cliente che li richiede.
Il prezzo d’asta dei titoli di Stato dev’essere indicato in avvisi datati e costantemente aggiornati, esposti nei locali aperti al pubblico. Deve comparire anche la commissione da applicare sull’acquisto dei titoli.
Gli avvisi e i fogli analitici devono avere identico contenuto in tutte le filiali della banca sul territorio nazionale.
Per i mutui a tasso variabile i fogli informativi devono riportare il tasso d’ingresso, il criterio di indicizzazione, gli ultimi valori assunti dai parametri di riferimento, la periodicità di revisione.
Sui fogli informativi va riportato più in generale, per tutti i prestiti da rimborsare con un piano d’ammortamento.
Visto che le condizioni di conto corrente pubblicizzate sugli avvisi sintetici sono molto lontane dalla realtà, l’unico modo per ottenere un buon conto resta quello di contrattare. Siccome la legge sulla trasparenza non fornisce tutti gli strumenti necessari al consumatore, contrattare resta un diritto importante. Si possono infatti ottenere più concessioni di quante non si creda: un costo ridotto per ogni operazione, un buon forfait, un tasso d’interesse più alto di quello esposto negli avvisi (peraltro scandalosamente basso), la domiciliazione bancaria gratuita delle bollette. Sfruttate la trasparenza mostrando alla vostra banca i fogli con le condizioni dei concorrenti, se sono migliori.
Le banche hanno la pessima abitudine di abbassare, in modo inesorabile, i tassi di interesse sui conti correnti. Lo stillicidio si ferma, per poco, solo se si protesta allo sportello. Ricordatevi che entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione scritta, o della pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, potete recedere dal contratto senza penalità. In periodo di tassi crescenti è invece necessario attivarsi per esortare la banca ad alzare il tasso sul proprio conto
Per quanto generiche e lontane dalla realtà, alcune informazioni fornite negli avvisi sintetici possono essere utili. Ci riferiamo alle spese di bonifico, quando ci sono, ai giorni di valuta e alle spese per comunicazioni alla clientela. Per mutui e prestiti, se le condizioni della vostra banca non vi soddisfano presentate i fogli di trasparenza di un altro istituto che offre condizioni migliori e chiedete di ottenere le stesse. Trattate sempre anche sui titoli.
Può capitare di trovare nell’estratto conto spese che non si sono fatte, come ad esempio il pagamento di una polizza assicurativa mai firmata o addirittura mai letta. E’ un comportamento che viola il codice civile: se la banca preleva denaro dal vostro conto a vostra insaputa usa in modo distorto il mandato che le avete affidato. Per riavere il maltolto inoltrate un reclamo allo sportello, poi all’ufficio reclami , scrivendo una lettera tipo questa.
Le sanzioni per i bancari irrispettosi ci sono, ecco come farle scattare se vi accorgete di irregolarità.
Bisogna scrivere alla Banca d’Italia un esposto in cui si descrive il comportamento scorretto.
La Banca d’Italia chiede ragione delle violazioni denunciate.
Ottenuta risposta, propone le sanzioni al Ministero del Tesoro che le applica con decreto motivato. Il decreto verrà poi pubblicato su almeno due quotidiani a diffusione nazionale.
La persona fisica responsabile della trasparenza (direttore della filiale o funzionario), può ricevere una sanzione.